MERCOLEDI 5 DICEMBRE:LA CITTA’ E’ NOSTRA!

Siamo scesi nelle strade. Ancora una volta, per riprenderci i nostri tempi, i nostri spazi e i muri della nostra città! Centinaia di student* si sono riappropriati di un luogo negato e di una socialità che sempre più manca nella zona universataria, in una sera che ha visto anche i writers riprendersi i muri grigi che lo sceriffo Cofferati nega con leggi repressive, così come era già successo nella notte bianca su Via Zamboni. 

 

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MERCOLEDI 5 DICEMBRE: RIPRENDIAMOCI LA CITTA’

ore 16.30 assemblea aula 1 in via zamboni 38

Repressione, controllo sociale, sicurezza. Metropoli e banlieu: dagli stadi ai cpt

interverranno:

Emilio Quadrelli (università di Genova),

scipol (Padova),

Asso (Milano),

collettivo area metropolitana (Roma).

Dalle 19.00 piazza scaravilli:
riprendiamoci la città! tutti/e in piazza!

Check-point charlie (hip-hop da Bergamo)

Leleprox (drum&bass da Milano)

aperitivo, musica, controinformazione, mostre.

 

 

 

RECLAIM THE STREET! SCENDIAMO in strada, creiamo conflitti


La città di Bologna, epicentro del delirio securitario, continua
ad essere a metropoli dove si sperimentano nuovi apparati repressivi,
in questi
mesi si è succeduta una sequenza di sgomberi senza
precedenti, andando a colpire nel nome della legalità come al solito i
soggetti più precari,siano migranti con le 41 espulsioni dei rumeni o
gli studenti tramite i divieti antibivacco, passando per ambulanti,
lavavetri e writers. Queste politiche repressive sono diventate il
modello su cui si fondano le nuove politiche governative dei sindaci e
delle amministrazioni locali, e che mirano alla
lunga ad essere
applicate su scala nazionale come sta accadendo oggi con l’approvazione
del pacchetto sicurezza Amato, una legge già sperimentata in diverse
forme in varie città, dalle leggi sugli ultras o sulle politiche
“sociali” per i migranti o nelle “zone rosse” come accadde a Genova.

Cua_zine dicembre 2007

RIBELLIAMOCI AL CONTROLLO. SCENDIAMO IN STRADA!

La città di Bologna, epicentro del delirio securitario, continua ad essere la metropoli nella quale si
sperimentano i nuovi apparati repressivi, in questi mesi si è succeduta una sequenza di sgomberi
senza precedenti, andando a colpire nel nome della legalità come al solito i soggetti più precari,
siano migranti con più di 50 espulsioni di rumeni, siano gli studenti con i divieti antibivacco,
passando per ambulanti, lavavetri e writers, soggettività viste come nuove minacce sociali.
Queste politiche repressive sono diventate il modello su cui si fondano le nuove politiche governa-
tive dei sindaci e delle amministrazioni locali, e che mirano alla lunga ad essere applicate su scala
nazionale come sta accadendo oggi con l’approvazione del pacchetto sicurezza Amato, una legge
già sperimentata in diverse forme in varie città, dalle leggi sugli ultras o sulle politiche “sociali”
per i migranti o nelle “zone rosse”  come accadde a Genova.

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