Azione Universitaria in piazza Verdi

Oggi [28 novembre], come ogni mercoledì da qualche settimana a questa parte, piazza Verdi è stata
infestata da un banchetto con bandiere tricolori e simbologie neo-fasciste
dell’organizzazione studentesca Azione Universitaria, già tristemente nota per
la collaborazione di fatto con il rettorato nel tentativo di un inasprimento
repressivo del Codice Etico dell’ateneo bolognese, e l’aggressione ad alcun*
student* antifascist* alla Statale a Milano.
Oggi, mercoledì 28 Novembre, c’è stata una prima risposta a questa
inaccettabile presenza da parte di compagne e compagni che, radunatisi sul
posto, hanno circondato il banchetto.
Gli effetti dell’ormai asfissiante controllo e militarizzazione della zone
universitaria non hanno tardato a farsi sentire: immediato è infatti stato
l’intervento di un ingente numero di Digos accompagnati da un gruppo di
carabinieri, che si è frapposto fra i compagn* e i neo-fascisti minacciando,
intimando l’identificazione e l’abbandono della piazza.
Tuttavia nel frattempo si sono uniti altr* compagn* e student* di passaggio,
togliendo di fatto ogni legittimità alla presenza di Azione Universitaria ,
difesa dalle forze dell’ordine e costretta nel giro di pochissimo tempo a
smontare il banchetto, lasciando la piazza accompagnati da applausi.
Il presidio improvvisato si è dunque sciolto, sancendo la ripresa della piazza
e ribadendo che, in città come in università, non c’è nessuna legittimità e
nessuno spazio per questi soggetti.

Collettivo Universitario Autonomo

17 novembre tutt* a genova! …quelli della lotta strada per strada… ORE 8.00 IN STAZIONE A BOLOGNA

In queste settimane volge al termine il primo grado del processo che vede imputati 25 compagn* che hanno partecipato alle manifestazioni contro il G8 di Genova il 19, 20 e 21 luglio 2001. Attraverso le richieste di condanna a 225 anni complessivi di carcere lo stato italiano intende formulare un giudizio storico e politico su quelle giornate, facendo pagare ad alcuni di noi, scelti nel mucchio come capri espiatori, il prezzo della paura che quelle giornate hanno saputo provocare ai potenti della terra. Ma, nella fase politica presente, le istituzioni repressive intendono anche lanciare un segnale preciso ai potenziali soggetti sociali conflittuali presenti e futuri, e ai movimenti che sul terreno dell’opposizione alle grandi opere, della lotta alla precarietà e della difesa e conquista di spazi sociali hanno praticato terreni di contrapposizione e rottura negli ultimi anni.

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9 novembre sciopero generale

9 novembre giornata di sciopero generale e generalizzato, giornata di conflitto che ha voluto e saputo parlare il linguaggio di centinaia di precari e precari che in questa giornata hanno dato vita a momenti di blocco della attività produttiva , rispetto a tutti i livelli e segmenti di valorizzazione del capitale: dalla circolazione delle merci ai luoghi della produzione, passando per i luoghi di formazione delle soggettività precarie come le università.

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