Torino: città bloccata dal corteo selvaggio degli studenti dell’università!

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Studenti e studentesse universitari* di Torino ancora in strada, in serata un corteo selvaggio ha mandato in completo tilt la viabilità metropolitana! I tagli della Regione la miccia della mobilitazione massiccia dei borsisti Edisu: in oltre 500 bloccano il centro cittadino, imperversano lungo le arterie del traffico torinese!

Dopo la straordionaria settimana (la scorsa) di mobilitazione torinese contro la riforma Gelmini, le vie della città sono tornate ad essere riempite dalla vivacità e dalla determinazione degli studenti e delle studentesse dell’università di Torino. La questione Edisu (ente per il diritto allo studio che garantisce l’erogazione dei servizi universitari) è la causa scatenante dell’agitazione: i tagli pesantissimi del presidente regionale Cota nei confronti dell’Edisu (che s’aggirano intorno agli 11 milioni di euro!) vanno a pregiudicare il futuro dei tantissimi che usufruiscono dei servizi, che vanno dalle mense alle residenze. Il nodo abitativo è il più sentito ed origine delle proteste, in migliaia il prossimo anno potrebbero trovarsi senza una casa dentro la quale vivere per i tagli della Regione!

Quindi questa sera un’assemblea nella residenza universitaria di via Verdi si è trasformato prima in un presidio volante sotto la vicina sede Rai, poi in un corteo selvaggio che ha scombussolato la normalità e quiete metropolitana! Oltre 500 studenti hanno bloccato per ore il centro, sbarrando il normale scorrere di via Po, andando in piazza Castello, scorrendo lungo via Roma, superando piazza San Carlo per andare poi a bloccare corso Vittorio Emanuele, quindi il nugolo della viabilità passante dinnanzi la stazione di Porta Nuova! Il corteo selvaggio è andato poi a passare sotto la residenza universitaria di via delle Rosine, invitanto a scendere chi era nelle abitazioni, chiudendo la serata di agitazione nel salotto di piazza Vittorio!

Una manifestazione spontanea che è andata a bloccare facendo pause e interruzioni a macchia di leopardo: in piazza Castello il “presidio avanguardista” dei giovani del Pd è stato usato per usare l’impianto per fare interventi sotto il palazzo della Regione, per poi salutare i giovani democratici gridando che governi di ogni colore hanno responsabilità precise e pesanti nella loro battaglia contro le università; in via Roma il corteo ha preteso che si proseguisse in direzione di corso Vittorio nonostante ci fossero pochi che immaginavano di seguire le indicazioni della preoccupata digos; in corso Vittorio tutte le direzioni del traffico sono state bloccate, non una macchina è stata fatta passare; sotto la residenza di via delle Rosine gli interventi fatti sotto la struttura hanno convinto molti a scendere in strada e partecipare al corteo.

La materialità della condizione studentesca che produce conflitto, determinazione, irriducibilità. Le soggettività espressioni dell’agitazione degli studenti delle residente Edisu sono oggi sulla via di una maturazione figlia dei percorsi costruti fino ad oggi, chi durante l’Onda, chi nell’insopportabilità (pre-politica) dell’offesa mossa dall’alto, della precarizzazione ulteriore di vite dipendenti da una borsa di studio. Il presidente Roberto Cota è la figurazione della controparte da combattere, alla quale chiedere indietro il maltolto, rivendicando diritti e denaro! La composizione delle proteste di quest’ultima settimana da parte dei borsisti Edisu contiene in nuce uno degli aspetti più interessanti e potenzialmente esplosivi: la presenza studentesca migrante, come la provenienza di tantissimi dal sud Italia, il che da la cifra di quanto questi tagli pregiudichino il futuro reale di chi si vede scippare dalle mani il suo diritto allo studio, la possibilità di costruirsi un futuro dinnanzi alla negazione concreta di esso!

Molti degli studenti in piazza stasera sono coloro che venerdi mattina hanno voluto deviare lo spezzone universitario del corteo del mondo della formazione torinese, per arrivare fin sotto il palazzo della Regione, decidendo poi di andare a praticare un’autoriduzione alla mensa universitaria di via Principe Amedeo! Gridando “Cota dacci il denaro, ci riprendiamo il futuro, ci riprendiamo tutto!”. Nella selvaggità della discesa in piazza di questa sera si ritrova quanto rintracciabile nella determinazione ed impazienza positiva delle assemblee di facoltà, nella stanchezza delle retoriche e delle ritualità emerge una conflittualità proiettata verso una lotta nemica di chi vuole schiacciare la crisi verso il basso, tentando di far pagare i suoi costi a chi la crisi la vuole portare nei palazzi di chi l’ha creata!

Stasera in piazza si è tornato a sentire gridare forte “Noi la crisi ve la creiamo!”, non è che l’inizio, gli studenti universitari di Torino stanno solo scaldando i motori…

Assediamo il rettorato

Il 14 ottobre alla Camera inizierà la discussione del ddl Gelmini sull’università. Capace di parlare solo di tagli, svendita della formazione ai diktat del profitto, annichilimento della ricerca, fondazioni di diritto privato, inserimento di aziende nei consigli d’amministrazione dell’università, il provvedimento è uno dei punti cardine del governo Berlusconi.

La voce di studenti e precari non interessa …a chi decide sopra di loro e per il loro futuro. Costruiamo allora una forte iniziativa dal basso, che dia il segnale della rabbia che abbiamo contro chi mette sotto attacco i nostri bisogni, desideri e percorsi di vita! Lottiamo contro il progetto di farci pagare la crisi a colpi di sacrifici, austerità e sfruttamento!

Assediamo il Rettorato, e urliamo chiaramente al Rettore, complice della dismissione dell’università e autore della proposta infame di sostituire i ricercatori indisponibili con altri ricercatori a contratto, che ora la nostra voce è l’unica che conta. Costruiamo percorsi comuni tra noi studenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo, e riprendiamoci il nostro futuro!

Assediamo il Rettorato!

Giovedì 14 ottobre
piazza Verdi
ore 11.00