Bloccati!!!

Circa duecento persone hanno partecipato oggi alla giornata di mobilitazione lanciata dall’Onda per bloccare la proposta di modifica del regolamento sulle tasse universitarie già approvata in Consiglio Studentesco e in Senato Accademico negli scorsi giorni. Come al solito alla protesta degli studenti è stata opposta, da parte delle istituzioni universitarie, la presenza delle forze dell’ordine che nel momento di maggior tensione della giornata, quando il presidio voleva trasferirsi all’Interno del Rettorato, è ricorso alle manganellate. Ma neanche le cariche hanno fermato la rabbia degli studenti, rabbia che si è tramutata in soddisfazione quando dall’interno del Rettorato è giunta la notizia che il meccanismo più contestato dagli studenti, quello del salto di fasciazione per chi non avesse raggiunto abbastanza crediti in un dato anno, non era stato approvato. La lotta paga.

Se al 30 giugno, in quella città di fuorisede che è Bologna, ancora molte persone hanno la voglia e la rabbia di fare sentire le proprie ragioni, è chiaro come l’Onda sia riuscita a colpire nel segno. Il tentativo di fare pagare ai soggetti deboli quella crisi che è stata il fil rouge delle proteste di tutto quest’anno, la volontà di socializzare le perdite sugli studenti-precari dell’Alma Market Studiorum è stato compreso dalle persone che partecipavano al presidio, le quali si sono scagliate contro l’ultimo provvedimento in salsa Acquis firmato Calzolari sottolineando allo stesso tempo l’inerzia del nuovo Rettore Dionigi, che un po’ con lo stesso meccanismo usato da Delbono nel caso dello sgombero delle palazzine di via Algardi può imputare la colpa al suo predecessore.

Uno scaricabarile istituzionale a cui sin dalle 9 circa duecento studenti-precari , radunati sotto il Rettorato di Via Zamboni 33, hanno risposto con cori contro la prorettrice Monari e i suoi provvedimenti disciplinari, contro il progetto Acquis che renderà, nell’intenzione dei suoi promotori, l’Università di Bologna ateneo d’eccellenza accessibile solo ai (meritevoli) ricchi, contro la militarizzazione continua e costante promossa da chi per permettersi i suoi progetti baronali ricorre sempre alle forze dell’ordine. Forze dell’ordine che hanno caricato i manifestanti quando questi hanno tentato di entrare in Rettorato ad esprimere le loro ragioni. Successivamente, una volta ricompattatosi, dal corteo è partito un lancio di uova all’indirizzo delle stesse forze dell’ordine.

Solo quando poi è giunta la notizia che il provvedimento non era stato approvato in toto, e che il progetto di modifica del meccanismo di fasciazione era stato stralciato dal testo complessivo, i ragazzi si sono diretti verso Piazza Verdi dove si è sciolto il presidio. Una giornata dunque che ha segnato una vittoria, seppure ovviamente parziale, per l’onda, che ha avuto la capacità di costringere a rimandare questo progetto di creazione di nuove forme di esclusione differenziale, rifiutando nei vari interventi che si sono succeduti durante il presidio la retorica della meritocrazia che permeava il provvedimento ed esprimendosi invece in favore di una università del sapere critico, fondato sulle pratiche di autoformazione e autodeterminazione dei tempi e dei percorsi di studio.

Il blocco del provvedimento è una sconfitta invece per quelle associazioni universitarie studentesche come Student Office aka CL e Sinistra Universitaria, che non paghe di aver rispetivamente promosso e non ostacolato la riforma in questione, nei giorni scorsi si sono prodigate nell’affissione di manifesti in città per giustificare, cercando allo stesso tempo di stemperare e depotenziare l’appuntamento di oggi, il loro misfatto di fronte agli studenti. Che non si sono però lasciati anestetizzare, partecipando in massa alla giornata odierna che ha saputo anche rilanciare la calda stagione autunnale del prossimo anno, in cui le magagne più profonde della crisi verranno a galla, presumibilmente come i progetti di ristrutturazione della governance universitaria post-riforma Gelmini di cui il provvedimento oggetto degli attacchi di oggi era solamente un’anticipazione.

[Infoaut.org]

Non pagheremo un euro in più a questa università!

 Ci risiamo…

Ad un
anno dall’inizio della crisi globale, crisi di un modello che, di fronte al
proprio fallimento, tenta comunque di far pagare i costi di questa violenta
rovina a precar*, lavorator*, migrant*, student*, anche l’Università di Bologna
sceglie la stessa direzione: aumento delle tasse, dispositivi di esclusione
e gerarchizzazione, e aumento del controllo/repressione
.

   
Infatti,
approfittando del periodo estivo e di esami, l’Università sta per approvare
(con la connivenza delle associazioni studentesche come Student Office e
Sinistra Universitaria) un aumento delle tasse per il prossimo anno accademico
e sta emanando provvedimenti disciplinari nei confronti di decine di attivist*
del movimento dell’Onda, che prevedono pene fino all’espulsione per un anno.

 
Dunque,
è chiaro che la risposta dell’Università alle istanze dal basso che hanno
gridato per tutto l’autunno e la primavera che non vogliono pagare la crisi, è
solo il non ascoltarle e un aumento dei costi e della risposta repressiva.

 
Complici
e solidali con gli/le attivist* attaccat* con provvedimenti disciplinari

Non pagheremo un euro in più a questa università!!!

Assemblea
– Mercoledì 24 Giugno ore 16.30 @ via Zamboni 38  

Seduta del C.d.A. per la ratifica
dell’aumento delle tasse

Martedi 30 giugno
ore 8 @ via Belmeloro 4

Blocchiamoli !

 
Dopo la grandissima giornata di lotta di
Torino contro il G8 University Summit, verso un autunno di riappriopriazione e
conflitto… Continuons le combat!

aumento tasse 2009

 

[Infoaut.org]

http://www.infoaut.org/bologna/articolo/cronache-universitarie-ovvero-come-scaricare-i-costi-della-crisi

Cronache universitarie: ovvero come scaricare i costi della crisi.

Sebbene abbia alle spalle un anno molto intenso in termini di mobilitazione
e di protagonismo nella scena politica nazionale e nelle sue declinazioni
locali, l’Onda non smette di produrre linguaggi e pratiche capaci di
descrivere con lucidità il progetto di scaricare i costi della crisi
globale su soggetti deboli come studenti e precari. A Bologna due sono gli
avvenimenti che hanno caratterizzato l’ultimo periodo, portando già in sè
alcuni di quei temi che a settembre, presumibilmente con la seconda parte
della riforma Gelmini approvata, caratterizzeranno la risposta dei
movimenti.

 
Da un lato, il vergognoso attacco, da parte della Prorettrice Monari, ad alcuni esponenti
di movimento, minacciati di sospensioni e ritorsioni
gravissime in termini di carriere universitarie in quanto capaci, più o meno 
volontariamente, di mettere a nudo l’essenza più intima dell’Unibo, non a caso 
soprannominata Alma Market Studiorum già in tempi non sospetti:confusionaria, 
burocratica e negligente nell’assegnare spazi a quei soggetti che fanno vivere la
città giorno dopo giorno ma estremamente lucida, rapida e decisa nell’andare a 
difendere i suoi interessi economici
quando questi potrebbero essere danneggiati 
o rallentati da una vicenda come quella riguardante la centralina presente nello
 stabile di via Capo di Lucca 30.

Dall’altra parte, il tentativo da parte dell istituzioni accademiche, che
verrà formalizzato il 30 giugno durante la sessione del Senato Accademico,
di rivedere al rialzo i criteri di fasciazione delle tasse universitarie.
Con questa riforma, per intenderci, chi non riuscirà a ed essere in pari,
anche per colpa di un solo esame o di un solo credito, a prescindere dalla
sua fascia Isee dovrà pagare le tasse universitarie corrispondenti alla
fascia più alta.
L’esempio ce lo fornisce la giornalista di Repubblica
Ilaria Venturi:

"..se Marco deve iscriversi al quinto anno di Medicina, ha un Isee di
12mila euro e ha accumulato 180 cfu
invece dei 184 richiesti, con l´attuale sistema pagherebbe 876 euro, con
il nuovo ne dovrebbe sborsare 1.792"

Questo provvedimento è inoltre bifronte, non basandosi soltanto sulla
volontà dell’università di prendersi una parte di quei 40 milioni che gli
sono stati tagliati dalla Gelmini dai suoi iscritti, ma anche nel
regolamentare, in una chiara politica volta al controllo sociale, i tempi e
i modi di studio – e quindi di vita – di questi ultimi. La natura del
sistema attuale dell’istruzione come mezzo di disciplinamento sociale viene
qui fuori in tutta la sua pericolosità e pervasività. Da notare inoltre
come tutto il provvedimento sia permeato da quella meritocrazia che
costituirà, in termini geopolitici, quel soft power che ammorbidirà
propagandisticamente la durezza del nuovo regolamento.

Continuando a seguire il filo che collega le prime mobilitazioni di
settembre-ottobre alle giornate di Torino del mese scorso, con la battaglia
sulle tasse si apre un capitolo importante della relazione governance
universitaria – soggetti deboli della metropoli
in cui forti spazi
di conflitto si intravedono, conflitti che i movimenti antagonisti devono
sapere cogliere e agire per poi portare una critica fortissima alla
complessità del sistema, in un nuovo forte autunno di movimento.

Importante allora è la partecipazione all’assemblea del 24 pomeriggio
(16,30 via Zamboni) per discutere di quello che comporterà il
provvedimento che verrà approvato il 30, e il 30 stesso bloccare la seduta
del Senato Accademico in cui l’ennesimo scaricamento della crisi sui nostri
redditi verrà approvato da una governance sempre meno legittimata a farlo.

Polizia allontanata da Piazza Verdi! Da Bologna un forte no al controllo sociale!

[Infoaut_bo]
Dopo i fatti di ieri di Piazza Verdi, durante i quali un ragazzo (poi rilasciato) era stato fermato per aver opposto resistenza alle forze dell’ordine intenzionate a fare rispettare l’ordinanza anti-bivacco cofferatiana, e a cui era seguita la risposta dei ragazzi presenti in piazza che avevano allontanato la polizia attraverso un fitto lancio di bottiglie, anche oggi la situazione in piazza non è stata quella di tutti i giorni da tanti anni a questa parte. Tutti i presenti in piazza infatti hanno respinto l’ingresso delle forze dell’ordine, che alla fine si sono allontanate ripiegando forzatamente in Largo Respighi. Anche oggi piazza Verdi è stata riconquistata!
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SABATO 23 MAGGIO: COPYRIOT FEST

SABATO 23 MAGGIO
COPYRIOT FEST @ LABORATORIO OCCUPATO CRASH!
[via della cooperazione 10 – bus 11c]

ORE 18.00
Aperitivo + Mostre fotografiche:
*Diritto a R-esistere (mostra fotografica sulla resistenza del popolo Palestinese)
*Bologna Disappearing (rassegna fotografica degli spazzi di aggregazione bolognesi prima e dopo l’avvento di Cofferati)
*Voi non siete Noi (mostra sui movimenti di contestazione al G8)

ORE 21.00
GRIGLIATA SOCIALE

ORE 23.OO
2 SALE

UNDERGROUND AREA:
DUB STEP, DNB DARKSTEP, BREAK TEK

MAIN STAGE:
HIP HOP, BREAK TEK, DRUM’N BASS
ADE+ VS THOMAS – www.myspace.com/madeinade
ACERO MORETTI – www.myspace.com/acerozzangeles
DEF – www.myspace.com/tunasmelldef
JUNGLE ARMY – www.myspace.com/junglearmy
JAHPAWA – www.myspace.com/jahpawadj
LELEPROX – www.myspace.com/leleprox

*Sarà presente durante la serata una postazione Copyriot lab presso cui sarà disponibile del materiale multimediale (porta una chiavetta USB!!!)
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entry: 5 euri
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per maggiori info:
copyriot_bo@autistici.org