Not [net] working – La rete non è un media – Introduzione

Pubblichiamo qui di seguito
l’introduzione di una serie di paragrafi (a cura di InfoFreeFlow Crew) utili a chi volesse
partecipare al ciclo di seminari di autoformazione Not[Net]Working.

 

 

Quello che segue è parte di un
più ampio lavoro a cui la crew di IFF sta lavorando.
Non è da
considerarsi in nessun modo un documento esaustivo, formalizzato o
concluso. L’idea è di porne, di volta in volta, in condivisone dei
paragrafi su NoBlogs in modo tale che possano risultare utili e
propedeutici per coloro che vogliano partecipare alle giornate di
not[net]working
che stanno per aprirsi. Condividere in questo habitat tale "nostra
produzione" è dettato non in ultimo dalla speranza che essa
possa essere oggetto di una fruttuosa critica, e perché no, di una
revisione collettiva capace di farla progredire ed evolvere da quelli
che sono i suoi punti deboli sul piano teorico.
Buona lettura

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Not (net) working – la rete non è un media – Primo appuntamento – Ippolita

[report di Infoaut.org della prima giornata del Not[Net]Working]
Primo appuntamento del seminario
di autoformazione "not (net) working" organizzato dalla
Info Free Flow Crew e dalla Rete Copyriot. Alla presenza di Karl del
Collettivo Ippolita, si è discusso, di fronte a circa una
cinquantina di persone, della nuova architettura del web 2.0, ovvero
di come motori di ricerca come Google o social networks come Myspace
o Facebook producano valori enormi da loro accumulati e sfruttati,
grazie all’attività di tutte le persone che utilizzano i servizi che
essi offrono.

E’ possibile che Google, oracolo della modernità, offra un
pacchetto di servizi cosi ampio, completo e facilmente fruibile
completamente gratis? Sarebbe strano per una multinazionale che ha
saputo resistere alla velocità con cui vari portali di ricerca, come
ad esempio qualche anno fa Altavista, o Yahoo, hanno abbandonato per
cosi dire la "cresta dell’onda". Dove trova allora i soldi
Google? Grazie al meccanismo della profilazione, ovvero della
capacità di Google (ma attenzione, potremmo parlare di molti altri
portali!) di riuscire ad immagazzinare e riorganizzare un enorme
numero di dati personali da parte dei suoi utenti, e poi di
riutilizzarli vendendoli ad agenzie pubblicitarie, il motore del
capitalismo come si è acutamente sottolineato.

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Netwar – Dopo la baia

Pubblichiamo qui di seguito un interessante articolo curato da
InfoFreeFlow Crew dopo
la notizia della condanna ad un anno di prigione dei quattro
responsabili di Pirate Bay, uno dei maggiori siti di scambio di file
via internet al mondo.


Pirate bay è stata dichiarata colpevole.

I responsabili della
baia, sono stati condannati ad un anno di prigione e al pagamento di
una sanzione di 2,7 milioni di euro per complicità nella violazione
di diritti d’autore. Lo ha reso noto un tribunale di Stoccolma. I
quattro sono Fredrik Neij, 30 anni, Gottfrid Svartholm, 24 anni,
Peter Sunde, 30 anni, il fondatore di Pirate Bay, e Carl Lundström,
48 anni, accusato di aver investito dei fondi nelle attività del
sito.

Questa notizia ci pare abbia implicazioni profonde,
ma cerchiamo di sviluppare con ordine i punti del nostro
ragionamento, evidenziandone prima gli aspetti posti sulla punta
dell’iceberg per scendere poi negli abissi del mare magnum della rete
su cui esso si poggia.
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Not[net]working – La rete non è un media – Seminari di autoformazione

Gli eventi di quest’anno, segnato dalla crisi finanziaria e dalla
retorica pro-sicurezza (che ha visto nell’ultima decade Bologna
tristemente mutare da crogiolo di sperimentazioni artistiche e fermento
culturale a città-laboratorio di politiche securitarie e repressive)
rendono urgente annodare le fila di un discorso organico e continuativo
sul legame tra le trasformazioni tecnologiche e quelle degli strumenti
finanziari e del mercato del lavoro;fin dalle prime avvisaglie della
bolla della new economy nel 2000 (periodo in cui, nient’affatto
casualmente, si affacciano contemporaneamente sul panorama
dell’economia della conoscenza innovazioni tecnologiche, giuridiche ed
economiche come l’infrastruttura ADSL, le licenze creative commons ed
il modello di sviluppo software open source) abbiamo assistito al
progressivo declino di un modello neoliberale arrivato al suo capolinea
definitivo lo scorso autunno
.

I seminari di Not[Net]Working andranno a leggere
la crisi, in questo contesto più che mai propedeutica ai processi di
ristrutturazione del capitale, dalle diverse angolature suggeriteci
dalla teorie post-fordiste e della critica della rete, e
dall’attitudine hacker: socializzazione della finanza, messa al lavoro
dell’intelligenza collettiva tramite gli strumenti del web 2.0, ribalta
dei dispositivi di controllo veicolati dal linguaggio e dalla
ristrutturazione dell’architettura di internet.

 
  • Calendario degli appuntamenti
 
Facoltà di lettere e filosofia, Via Zamboni 38, Bologna
 
  • 22 Aprile – h. 17:00 – Ippolita (Ippolita.net) – Messa al lavoro delle comunità tra software libero e social network
  • 14 Maggio – h. 17:00 – Raffaele Sciortino (InfoAut) – Socializzazione della finanza e crisi economica globale
  • 20 Maggio – h. 17:00 – Carlo Formenti (Università di Lecce) – Cyber-populismi, crisi dell’internet libertaria ed architetture di rete securitarie
  • 27 Maggio – h. 17.00 – InfoFreeFlow CrewSecurity Handshake. Trojan giuridici. FaceBook ed Emule: i pretesti della sorveglianza di massa

Il calendario è soggetto a modifiche: nei prossimi giorni andremo a
proporre altri graditi ospiti che con la loro presenza e la ricchezza
di linguaggi altri ci aiuteranno a scandagliare ancora più in
profondità le tematiche che affronteremo in not[net]working… So, stay
tuned!

a cura di

Info Free Flow Crew
Rete CopyRiot – Onda Anomala Bologna