promossa dal Coordinamento genitori e insegnanti. Fin dal tardo
pomeriggioscuole materne, elementari e medie sono state riempite da
iniziative di ogni tipo: spettacoli di musica, giocoleria, giochi per
bambini, laboratori di ogni tipo… tutto questo con l’obiettivo di
chiedere il ritiro del decreto Gelmini, per una scuola senza maestro unico, senza grembiulini e senza le escludenti classi di soli figli di migranti!
La protesta non si è svolta esclusivamente negli edifici, ma ha in moltissimi casi attraversato il quartiere con cortei partecipatissimi, raccogliendo la solidarietà dei passanti.
L’intenzione è quella di continuare tutta la notte, per poi rilanciare le mobilitazioni dalla prossima settimana.
In Università la giornata di mobilitazione è iniziata alla facoltà di Scienze Politiche, dove qualche centinaio di studenti, come annunciato nei giorni scorsi, si è presentato al Consiglio di Facoltà
per chiedere che fosse presa posizione sulla riforma Gelmini e sulla
necessità di un blocco della didattica. Il Consiglio ha però negato alla delegazione persino la lettura del documento ed ha interrotto la seduta.
Gli studenti si sono quindi spostati con un piccolo corteo verso la Facoltà di Lettere e Filosofia, dove dalle 17 si è svolta l‘assemblea di Ateneo.
Un’assemblea partecipatissima, come non si vedeva da anni, più di 500 persone che, non riuscendo ad entrare nell’aula hanno invaso corridoi e scale.
Molti gli interventi di studenti, ricercatori precari, personale
tecnico amministrativo e persino qualche professore. Dall’assemblea è
uscita la volontà di aderire alla notte bianca lanciata dalle scuole elementari rimanendo in occupazione, ma anche di rilanciare domani portando le proprie richieste nel Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia perchè si schieri contro la riforma.
Nel frattempo si moltiplicano anche gli istituti superiori in agitazione:
oggi hanno occupato l’Istituto Mattei, il Keynes, il Laura Bassi, il
liceo Galvani, mentre il preside ha represso ogni forma di protesta
chiudendo i cancelli e chiamando i carabinieri. Sono ancora in
occupazione il liceo Minghetti, il Righi e il Sabin.
Una mobilitazione che lancia il segnale di non volersi interrompere presto…