Ieri come
Collettivo Universitario Autonomo abbiamo dato vita ad una iniziativa politica,
ad una notte bianca nella facoltà di lettere e filosofia in via zamboni 38.
Un
momento di riappropriazione dello spazio universitario che si è articolato a
partire da una assemblea pubblica nell’atrio della facoltà, che aveva
all’ordine del giorno la questione degli spazi sociali occupati ed autogestiti
sia dentro che fuori l’università, ormai sotto attacco a Bologna come nel resto
d’italia; si è sviluppato anche il ragionamento critico verso le politiche
securitarie e repressive, che da leit motiv dell’amministrazione Cofferati qua
a Bologna, sono state ormai assunte da altri amministratori locali, nonché
fatte proprie dal governo (vedi pacchetto sicurezza di amato) e dal nascente
Partito Democratico.
Questo
momento assembleare, che ha visto la presenza di collettivi universitari
bolognesi, realtà politiche cittadine, e molti tra studenti e studentesse, ha
invitato alla partecipazione alla notte bianca, andando a rilanciare
l’iniziativa della riappropriazione dei muri in via zamboni, ovvero la
costruzione di un momento collettivo per far tornare a parlare i muri della
zona universitaria costantemente militarizzata e sottoposta a
videosorveglianza.
Al
termine della assemblea la serata è proseguita all’interno della facoltà come
momento di riapproprizione e autogestione dello spazio universitario, spazio
che ogni giorno ci viviamo come studenti ma che quella sera ci è stato negato
dal preside della facoltà. La notte bianca ha visto la partecipazione di
centinaia di studenti in un momento di socialità e comunicazione politica
rispetto alle ragioni della nostra iniziativa, che ha saputo coinvolgere tutti
al momento della ripresa dei muri di via zamboni.
L’iniziativa
è stata pensata come momento di critica rispetto alla volontà espressa dal
sindaco Cofferati di sanzionare in maniera pesante chi fa dei muri il proprio
strumento comunicativo, tramite sanzioni pecuniarie prevedendo anche l’arresto.
La
campagna che il sindaco ha inaugurato alla festa dell’unità di Bologna è
l’ennesimo atto unilaterale di un sindaco sceriffo che si pone al di fuori della
discussione politica, imponendo diktat di chiara impostazione autoritaria e
reazionaria; campagna che è stata solo un atto di accusa e criminalizzazione,
mascherata da motivazioni di mero decoro urbano.
Pensiamo
invece che tutti quei murales e graffiti che ricoprono i muri ingialliti di questa
città siano il segno indelebile della voglia di esprimere le proprie sensazioni
e desideri al di fuori dei circuiti commerciali delle gallerie d’arte, dei
luoghi di culto della cultura con la
C maiuscola, quella ufficiale e finanziata, ma sempre più distante
dalle reali forme di espressione e critica che dal basso ogni giorno si creano
e si producono.
Durante
la serata insieme a writers e con chi ha voluto partecipare a quell’evento, ha
preso vita un momento di riappropriazione collettiva e di massa dei muri del
civico 38, momento che ha visto il coinvolgimento di un migliaio tra studenti e
giovani precari, che per assistere alle performance hanno invaso via Zamboni,
riaffermando la loro libertà di vivere al di fuori del controllo sociale e
della repressione la zona universitaria, sempre presidiata da decine di uomini
delle forze dell’ordine.
Anche
quella sera, come ormai in maniera preoccupante e grave ci sta abituando il
sindaco in materia di gestione delle piazze, una cinquantina di agenti in
assetto antisommossa, con tanto di scudi e manganelli, compattamente in forma
di testuggine, da piazza verdi si è mossa verso il civico 38, innalzando in
maniera vertiginosa la tensione in una strada che invece stava vivendo un
momento di socialità. L’avanzamento dei poliziotti a suon di manganellate tra
le centinaia di studenti, ha visto la ferma opposizione di tutti e tutte, che
hanno difeso la loro libertà di riappropriarasi la strada.
Denunciamo
come grave e intollerabile la repressione poliziesca di centinaia di studenti e
giovani precari che stavano partecipando al contest di writers e che numerosi
si stavano alternando nella riappropriazione dei muri, ma costretti a smettere
per autodifendere la propria presenza in strada; così come in maniera decisa
denunciamo il fermo e la denuncia da parte della digos di un ragazzo, a cui va
tutta la nostra piena solidarietà attiva.
Sembra
chiaro come sia stata la volontà di Cofferati nell’impedire questo evento di
riappropriazione, il motivo delle cariche di polizia, quando proprio tutta via
zamboni in maniera collettiva rompeva il divieto del sindaco-sceriffo.
Chiediamo
con forza che il Rettore Calzolari si esprima in maniera chiara rispetto alle
cariche che i suoi studenti hanno subito in via zamboni, proprio quando
centinaia di studenti hanno dimostrato la volontà di riprendersi gli spazi
della facoltà e della zona universitaria che quotidianamente ci viviamo, ma che
ci vengono negati al di fuori del controllo sociale e della presenza della
polizia.
Collettivo
Universitario Autonomo
C38 (collettivo di Lettere e Filosofia)
SPA (Collettivo di Scienze Politiche)
RadioBoom
video writers:
http://isole.ecn.org/baz/audiovideo/02_10_07_cua_writers_notte_bianca.avi
video scontri:
http://www.ngvision.org/mediabase/1041