BOLOGNA, L’ONDA NON SI ARRESTA: IRRUZIONE AL DAMS!

[INFOAUT 27 novembre 2008]

Al convegno promosso dal CIRE erano invitati la Gelmini, Cofferati e
Calzolari.

Nuova giornata di lotta a Bologna; obiettivo della giornata dimostrare
ancora una volta che nell’università di Bologna, come in tutte le altre
università in rivolta, Maria Stella Gelmini è ospite sgradito!

Il dibattito organizzato dal CIRE all’interno dei locali del DAMS in via
Azzo Gardino
è stato invaso da più di 500 persone che si erano radunate in piazza
Verdi sin dalle 9 del mattino al fine di dirigersi verso il luogo
dell’incontro e di impedire fisicamente di parlare alla ministra che
nell’università e nella città di Bologna non ha diritto di cittadinanza.

Ovviamente la Gelmini non si è presentata, al pari dei suoi illustri
compari.

Il corteo di oggi aveva infatti anche il significato di contestare
apertamente sia Calzolari, ovviamente risultato assente per motivi di
salute, e il sindaco sceriffo, anch’egli dissoltosi, probabilmente nella
nube di qualche comitato di ordine pubblico.

Il primo in quanto complice del disegno promosso della Gelmini di
privatizzazione dell’università e capofila dell’Acquis, il progetto
mirante a creare università di eccellenza in contrapposizione a
università, non private ovviamente, dai saperi fortemente dequalificati.
Il secondo in quanto simbolo della politica securitaria, delle parole
d’ordine sicurezza e degrado, della militarizzazione urbana, dello sgombero
dei centri sociali.

Come recitava uno degli striscioni esposti, "l‘onda si autoinvita!"

Una volta raggiunta la sede del dibattito, nonostante l’obiettivo della
giornata fosse stato depotenziato dall’assenza della magica triade, i
ragazzi del Movimento di Bologna hanno subito preso parola per chiarire
ulteriormente che se si parla di Formazione, di Università, sono loro a
dover essere invitati, senza mediazioni e contrattazioni
. L’Onda si è
ripresa la parola per denunciare i danni del 3+2, di cui il prof. Frabboni,
tra i promotori dell’incontro, fu uno dei "mandanti" all’epoca della
Zecchino-Berlinguer; per far capire alla platea baronale presente in aula
come il futuro dei ragazzi iscritti all’agenzia interinale "Università
Italiana" sia solo un futuro precario; per esprimere ulteriormente il
collegamento sistemico tra università e mondo del lavoro, aspetto che i
tagli e le privatizzazioni della Gelmini hanno fortemente fatto venire a
galla; chiedendo reddito per tutti, una ricerca libera dagli interessi
delle aziende, possibilità di accedere a servizi base come casa, mense e
trasporti senza dover chiedere un mutuo.

Una volta espressa la propria posizione, il corteo riparte per tornare in
Piazza Verdi. Si diffondono le prime voci di una presenza di un banchetto
di Azione Universitaria
proprio nella storica piazza del ’77, profanata da
Cofferati che la libera dai ragazzi della città e dalla loro socialità
per regalarla ai neofascisti, anche se ora si chiamano nazional-alleati.
E in effetti è proprio cosi. Nella piazza il Movimento trova una ventina
di poliziotti schierati a difesa dal banchetto. L’aria si fa tesa, volano
uova e fumogeni contro polizia e fascistelli da quattro soldi.

Ancora una volta l’Onda No Gelmini afferma chiaramente il suo carattere
antifascista!

Comments are closed.