[07/11/2008 – INFOAUT]
Il movimento No Gelmini torna di nuovo in piazza, ribadendo che "se ci
bloccano il futuro noi blocchiamo la città". In migliaia questa sera si
sono ripresi le strade di Bologna con la No Gelmini Night Parade, rempiendole della musica, delle parole e dei colori di questa mobilitazione.
Il concentramento iniziale ha visto una piazza Verdi gremita di gente,
che presto si è riversata lungo via Petroni, dove ha incontrato e
colorato il negozio dell’Alma Mater Studiorum "simbolo di come vogliano
imporci una cultura come merce, quando noi sappiamo che il sapere è qualcosa di vitale, collettivo e in movimento!".
Sulla saracinesca viene anche appeso uno striscione con scritto "E
adesso denunciateci tutti!", in riferimento alle 21 denunce partite
dopo il corteo del 30 ottobre.
Il corteo sembra continuare a ingrandirsi e prosegue per via S.Vitale,
per poi immettersi in via Zamboni. Qui ad essere investito dalla
mobilitazione è la sede generale dell’Unicredit,
la banca a cui si appoggia l’Alma Mater Studiorum. Infatti al grido di
"Mettiamo anche noi le mani sui vostri guadagni" il portone della sede
viene riempito di impronte di mani, oltre che venir chiuso con un
catenaccio. Perchè così "facciamo pagare un piccolo prezzo a chi è
responsabile della crisi".
Il movimento No Gelmini torna di nuovo in piazza, ribadendo che "se ci
bloccano il futuro noi blocchiamo la città". In migliaia questa sera si
sono ripresi le strade di Bologna con la No Gelmini Night Parade, rempiendole della musica, delle parole e dei colori di questa mobilitazione.
Il concentramento iniziale ha visto una piazza Verdi gremita di gente,
che presto si è riversata lungo via Petroni, dove ha incontrato e
colorato il negozio dell’Alma Mater Studiorum "simbolo di come vogliano
imporci una cultura come merce, quando noi sappiamo che il sapere è qualcosa di vitale, collettivo e in movimento!".
Sulla saracinesca viene anche appeso uno striscione con scritto "E
adesso denunciateci tutti!", in riferimento alle 21 denunce partite
dopo il corteo del 30 ottobre.
Il corteo sembra continuare a ingrandirsi e prosegue per via S.Vitale,
per poi immettersi in via Zamboni. Qui ad essere investito dalla
mobilitazione è la sede generale dell’Unicredit,
la banca a cui si appoggia l’Alma Mater Studiorum. Infatti al grido di
"Mettiamo anche noi le mani sui vostri guadagni" il portone della sede
viene riempito di impronte di mani, oltre che venir chiuso con un
catenaccio. Perchè così "facciamo pagare un piccolo prezzo a chi è
responsabile della crisi".
Il percorso a questo punto avrebbe previsto il ritorno e lo
scioglimento in piazza Verdi, ma il fiume in piena della manifestazione
non si può fermare così, e quindi continua fino ad arrivare a porta
S.Donato per proseguire bloccando i viali,
e di fatto tutta la città. Avvolte dalla pubblicità delle "stesse
banche che vogliono farci pagare la loro crisi", le porte della città
si riempiono dei colori provenienti dalla manifestazione.
La Parade torna così in zona universitaria, rilanciando le iniziative dei prossimi giorni, fino ad arrivare al corteo a Roma il 14 novembre.