Oggi
[6 Ottobre 2208] si è tenuto un primo momento di confronto ed elaborazione
critica all’interno dell’ateneo bolognese sull’opposizione al
progetto di Riforma Gelmini. L’assemblea è stata partecipata
da circa duecento persone, per la maggioranza student* universitari,
student* delle scuole superiori, insegnanti delle scuole elementari e
precari dell’istruzione.
La
necessità e la volontà di opporsi all’ennesimo attacco
alle condizioni di vita degli studenti e dei precari è stata
inserita in un quadro già avviato di un costante processo di
precarizzazione, immutato di governo in governo e di riforma in
riforma, che sul fallimento del modello del 3+2 e della
parcellizzazione/creditizzazione dei saperi, non sa dare altra
risposta che il far pagare il costo di questi insuccessi alla
componente più viva e più sfruttata, tramite aumenti di
tasse, privatizzazione degli atenei e l’incremento di dispositivi
di inclusione differenziale.
Nel
corso degli interventi è stata più volte ribadita la
necessità di formare una mobilitazione comune per tutti i
settori colpiti dal decreto 137, creando dei circuiti di lotte che
passino dalle scuole elementari in stato di occupazione,
attraversando l’assemblea dei ricercatori precari che si terrà
l’8 ottobre, fino al corteo degli studenti medi del 10 ottobre
che si muoverà da Piazza San Francesco.
E’
stata individuata inoltre nella data del 15 ottobre, una giornata
di lotta di tutti i settori della formazione scolastica e
universitaria, per creare un forte momento di blocco, preceduto
da assemblee di facoltà e iniziative di comunicazione in
città, nelle scuole e nelle facoltà universitarie, con
l’obiettivo di spingere le componenti istituzionali (senato
accademico in primis) a schierarsi contro la riforma.
Tutto
questo si inserisce in una serie di iniziative/azioni contro la
Riforma Gelmini che si stanno sempre più estendendo in tutto
il territorio italiano: a partire dal corteo di Bologna del 26
Settembre attraversato da 10.000 persone, passando per le occupazione
delle scuole elementari dalla XXI Aprile di Bologna, all’Iqbal
Masih della periferia Est di Roma, fino all’occupazione di un altro
istituto elementare a Quartu Sant’Elena vicino Cagliari.
Nella
“nostra” Bologna, invece, venerdì scorso si è
svolto in piazza Malpighi un sit-in che per due ore ha bloccato,
nelle vie adiacenti, il traffico cittadino, a cui hanno partecipato
più di duecento persone tra genitori, insegnanti e bambini di
alcune scuole primarie.
Il
presidio ha visto anche la partecipazione provocatoria di Garagnani, deputato di Forza Italia che già
giorni prima aveva chiesto sui quotidiani locali l’intervento delle
forze dell’ordine contro gli insegnanti che "strumentalizzano
gli alunni per fini politici". E’ stato accolto al presidio da
diversi cori come “testa vuota”, “somaro”, “provocatore”,
“clerico-fascista. La risposta del deputato è stata chiara: i due “scagnozzi” che lo accompagnavano
hanno lanciato uova contro i manifestanti.
Un altro attacco che si
va aggiungere all’arrivo di carabinieri e digos negli istituti
occupati e allo striscione esposto da Azione Giovani, davanti alla XXI
Aprile, che recitava “meno occupazioni, più lavorare”.
Ma
queste provocazioni non fermano la mobilitazione: ribadiamo i
prossimi appuntamenti nella città di Bologna:
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Mercoledì
8 Ottobre ore 16, Dip. di Matematica, aula Tonelli: assemblea dei
ricercatori precari. www.ricercatoriprecari.org/bologna -
Venerdì
10 Ottobre ore 09.00, piazza San Francesco: corteo degli studenti
medi. -
Mercoledì
15 Ottobre giornata nazionale di mobilitazione di tutti i settori
della formazione.