Ancora la retorica del degrado e dell’insicurezza, ancora la solita
risposta da parte di AN/AzioneGiovani che hanno dichiarato di volersi
prendere piazza Verdi come modalità di controllo del territorio da cui far
partire le proprie ronde in quartiere.
Come student* e precari* quotidianamente rendiamo viva, vitale e ricca di
socialità la città di Bologna, facciamo della zona universitaria un cuore
pulsante di intelligenza collettiva e di creatività fuori dalle logiche
della mercificazione e del controllo sociale.
Non accettiamo nessuna equazione studenti=degrado e insicurezza, perchè
viviamo diretamente sulla nostra pelle le contraddizioni quotidiane del
sistema della precarietà sociale, e sappiamo benissimo che il vero degrado
sono i migliaia di appartamenti tenuti deliberatamente sfitti al fine di
far lievitare i prezzi degli affitti, i costi sempre più alti dello studio
legati ad aumenti delle tasse universitarie e del costo dei testi, con la
contropartita di servizi sempre più scadenti e lauree buone solo per
essere più "docilmente" inseriti in un mondo lavorativo sempre più
precario.
Ma il degrado è anche una visione parassitaria che la città sta
costruendo sul precariato studentesco visto come una "massa" da cui
"prendere" il più possibile, senza restituire niente, al massimo il
"favore" che ci viene fatto dandoci lavori precari e sottopagati in bar,
call-center e agenzie di volantinaggio…Quando poi alla sera, dopo una
giornata di studio e/o di lavoro, siamo in piazza Verdi per rilassarci e
berci uno spritz ecco che il secondo termine dell’equazione si disvela e ci
trasforma immediatamente in degrado! Come dire:"state a bologna, pagate
tasse e affitti, arrichiteci, ma non provateci a chiedere niente, alle 19
silenzio e tutti a letto!".
Ecco che su questo becero paradigma l’amministrazione Cofferati ha
costruito una politica sicuritaria e proibizionista fatta di divieti,
ordinanze e richiesta di più forze dell’ordine, fino alla volontà di
dotare il corpo dei vigili di sprai al peperoncino e manganalli!
Come se non bastasse, per riprendersi dalla sonora batosta elettorale
l’amministrazione Cofferati deve dar prova di recuperare l’elettorato sul
tema della sicurezza e per bocca dell’assesore mancuso, propone il sistema
delle ronde degli studenti. Riesumata questa pratica che richiama
un’immaginario da squadraccia, ogni forza politica ci specula sopra
giocando al rialzo e mostrando chi ha più muscoli, con AN che ha promosso
le sue ronde di partito e lanciato la sfida insieme ad azione giovani in
piazza Verdi per martedì prossimo.
Non permetteremo che l’equazione studenti=degrado+insicurezza passi e
legittimi la presenza di ronde di qualsivoglia colore, siano queste di
partito o di associazioni di "angeli" civici (mancati rambo con uniforme
paramilitare e basco blu) che vorrebbero controllare la nostra socialità e
i nostri corpi, perchè sappiamo benissimo che è una logica funzionale per
reprimere ogni istanza di autoderminazione e di percorsi sociali che dal
basso lottano per rompere il sistema della precarietà.
Le ronde stanno in continuità con la logica della militarizzazione e del
controllo sociale, usando la zona universitaria come pretesto e come
laboratorio per allargare le forme repressive delle istanze del precariato
sociale a tutta la città e per sviare l’attenzione dalle reali
contaddizione cittadine, preferendo non affrontarle per mantenere
inalterato la staus quo, e così reprimere chi non ci sta, chi non abbassa
la testa.
Come Collettivo Universitario Autonomo martedì 20 maggio saremo in piazza
Verdi dalle 16:30 per dar vita ad uno street soccer, momento di socialità
collettivo che sappia rispondere alla volontà di AN/AzioneUniversitaria di
presidiare e pattugliare piazza Verdi e la zona universitaria, così come
siamo riusciti a fare tutti e tutte lo scorso 5 maggio.
Non abbiamo bisogno ne di ronde ne di angeli, ci autodeterminiamo fuori dal
vostro controllo!
Diamo un calcio alle ronde, riprendiamoci piazza Verdi!