torino 10 maggio free palestine

Torino, 10 maggio 2008. 8000 persone attraversano in corteo i quartieri
popolari di San Salvario e Nizza Millefonti fino ad arrivare al Lingotto,
dove la manifestazione termina fra i lanci di fumogeni e i discorsi delle
varie associazioni e dei collettivi scesi in piazza. Delegazioni arrivate
da Padova, Milano, Bologna e anche dall’estero ( Svizzera, Israele stesso)
tutte con l’intento di contestare la decisione da parte della Fiera del
Libro di invitare, come ospite d’onore, lo Stato di Israele nei
sessant’anni della sua fondazione, lasciando nel dimenticatoio quello che
la nascita di Israele ha portato, ovvero la catastrofe del popolo
palestinese, la Nakba, con i suoi 850.000 morti e i suoi 531 villaggi
distrutti. Senza parlare di quello che è successo dopo,

con la riduzione
dei Territori Palestinesi al 16% di quelli previsti nel 1948, con la
costruzione del muro dell’apartheid voluto da Sharon, con i massacri come
quello di Sabra e Chatila ripetuti ai danni dei centinaia di palestinesi
profughi e colpevoli di essere stati scacciati via dal proprio territorio.
Per non parlare dello sfruttamento delle risorse idriche che Israele ha
egemonizzato, imponendo a Gaza un embargo che sta devastando le vite delle
persone che ci vivono nei termini di mancanza di assistenza sanitaria, di
cibo, di possibilità di una esistenza al di fuori dell’occupazione
militare.

8000 persone
hanno deciso di rifiutare questa imposizione politica, di condannare il
genocidio politico-culturale-sociale che lo stato di Israele perpetua ormai
da 60 anni, scendendo in piazza con un corteo determinato che ha fatto una
scelta di parte, quella di essere al fianco della resistenza del popolo
palestinese, battendo e respingendo sul campo ogni becera equazione che
vorrebbe antisionismo=antisemitismo (come tra
l’altro asserito dal Capo dello Stato ex comunista Napolitano); un corteo
che sfilando
per Via Madama Cristina e Via Genova ha saputo praticare l’obiettivo,
quello di essere in piazza nonostante il violento attacco dei media
mainstream e del silenzio complice dei quotidiani come il manifesto e
liberazione; un corteo che si è saputo costruire in mesi di iniziative
politiche e culturali in mezza Italia e che hanno creato le condizioni
politiche affinche la piazza venisse concessa e nessuna prescrizione fosse
data al corteo: l’obiettivo era di portare una voce di solidarietà attiva
alla resistenza del popolo palestinese fin davanti ai cancelli della
kermesse della fiera del libro, e così è stato!
Nessuna delle accuse e delle paure montate ad arte dai media a retto alla
prova della piazza, riuscendo a ribadire la legittimità politica di
contestare lo Stato di
Israele contribuendo in modo forte a
portare alla ribalta la questione palestinese in questi tempi di inchini
continui allo Stato di Israele e alle lobby che lo sostengono all’interno
del mondo occidentale

8000 persone di molte realtà diverse ( centri sociali, associazioni
culturali,
comitati di base, circoli territoriali di rifondazione comunista in
dissenso con i dirigenti da "salotto" dei vertici del partito, militanti di
base dei partiti ormai ex-parlamentari dell’arcobaleno) hanno rifiutato
tutto questo asservimento alla causa
israeliana rivendicando con forza il sostegno alla causa del
popolo palestinese che a sessant’anni dalla Nakba, dopo 73 risoluzioni
violate, dopo i morti che giorno dopo giorno devastano l’esistenza delle
persone a loro care, ancora lotta per resistere alla politica
sionista.

8000 persone hanno rifiutato di considerare la questione una
semplice questione culturale, facendo emergere forte il nesso tra cultura
e
decisione di tipo politico che questo invito ha rappresentato. "Israele
non
è un’ospite d’onore" recitava uno striscione, cosi come chi ha sfilato in
corteo a Torino, Londra e San Francisco per dare l’ennesima prova di
solidarietà a un popolo in lotta, ma sapendo anche sostenere e
rivendicare le resistenzae globali che dall’Afganistan all’Iraq, si
oppongono alle guerre globali,preventive e di peace-keeping.

Contro l’etnocidio israeliano ai danni del popolo palestinese, boicotta
Israele!
ora e
sempre Free Palestine!

CollettivoUniversitarioAutonomo

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