notte bianca resistente 2.0

La sera del 9 aprile, dalle ore 19, un migliaio di studenti hanno
attraversato la notte
bianche resistente, lanciata all’interno della facoltà di lettere e
filosofia, per portare la solidarietà agli/lle student*
denunciati a causa della precedente occupazione del 2 ottobre.

 


L’iniziativa ha riaffermato la legittimità di questa pratica sociale
come strumento di riappropiazione di tutti quegli spazi che ci sono
quotidianamente negati al di fuori delle logiche del controllo sociale e
dell’imposizione di tempi che non ci appartengono. Così è per le facoltà
universitarie che non concedono aperture serali per la costruzione di
eventi politici, culturali e/o sociali e che non mettono a disposizione
nessuno spazio per l’autogestione studentesca. Luoghi universitari
riappropriati e liberati,da far vivere secondo logiche che dal basso, in
maniera autorganizzata, sappiano costruire percorsi di contro-sapere e di
socialità altra, contro i ritmi accelerati e il sapere "istituzionale" del
sistema del 3+2 che non sa che sfornare lauree buone solo per trovare
qualche posto di lavoro sottopagato e precario in call-center o in tristi
fast-food.
Spazi di cui riappropriarci all’interno della zona universitaria e oltre,
che sempre più spesso ci
vengono negati da una politica securitaria sorda dei nostri bisogni e dei
nostri desideri.
Durante la serata sono stati proiettati alcuni video, riguardanti
l’occupazione palestinese da parte dello stato d’Israele, che che si
protrae ormai
da 60 anni, video che hanno cercato di metter luce sulla drammatica
questione.


Da molto tempo, infatti, la comunicazione main-stream
nasconde e confonde le vere radici del conflitto, stravolgendo il ruolo
d’Israele, che da carnefice sembra apparire vittima, per mezzo della
strumentalizzazione del
velo emotivo costituito dal ricordo dell’olocausto.
Questi filmati, che raccontano la cruda realtà dell’occupazione
militare nel
quotidiano, hanno cercato di sensibilizzare anche in vista
del’imminente fiera del libro di Torino, dove proprio lo stato d’Israele
è
stato invitato come ospite d’onore. Questo tentativo mediatico
internazionale ha come scopo quello di raffigurare Israele baluardo della
democrazia e della libertà, proprio nel 60° anniversario della sua
costituzione(illegittima), negando così i soprusi che la popolazione
palestinese subisce quotidianamente e che riassume con la parola "Nakba",
catastrofe.
Il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese, passa anche
attraverso percorsi di solidarietà attiva dal basso, la lotta
all’imperialismo sionista passa anche attraverso il boicottaggio della
fiera del libro di Torino del prossimo 9 maggio, con la consapevolezza che
non basta mostrare la maschera
attraente della cultura per nascondere le atroci verità di
un’occupazione
militare violenta.
La nostra lotta deve andare avanti contro tutti i tipi di fascismi,
locali, nazionali ed internazionali riappropiandoci di spazi e tempi,
facendoli
nostri,costruendo percorsi di lotta che attacchino il sistema
universitario del sapere imposto.

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