La
giornata di sabato 11 Marzo ha visto, nelle strade di Milano, lo
sfilare a braccio teso della Fiamma Tricolore.
Un corteo che altro non era se non la sfacciata scesa in piazza
di un partito all'interno del quale si sono organizzati recentemente
i peggiori gruppi neonazisti responsabili di numerose vili aggressioni
ai danni di compagni, centri sociali, migranti e soggetti che non
corrispondono alle loro categorie di normalita', una vergognosa
sfilata neofascista permessa dalla questura senza il minimo sdegno
od opposizione istituzionale.
Nelle strade della citta' medaglia d'oro alla resistenza
una decisa opposizione a questo ritorno dalle fogne e' stata
praticata da alcune centinaia di antifascisti: il legittimo tentativo
d'occupare porta Venezia, per impedire, come altre volte in passato,
alla carogna fascista di convergervisi, si e' dovuto scontrare
con la repressione delle forze dell'ordine, messe a difesa della
marcia squadrista.
Nel corso degli scontri, delle cariche e dei successivi rastrellamenti
41 compagni sono stati fermati e per 38 di loro e' stato,
successivamente, confermato l'arresto.
Una dura repressione che si inserisce in un clima politico che
ha visto molte delle forze politiche che fanno dell'antifascismo
la loro base culturale, indifferenti nei confronti del ritorno nelle
piazze delle croci celtiche e dei cori razzisti e pronti ad attaccare,
per convenienza elettorale, chi ha voluto praticare una legittima
resistenza antifascista.
Rifiutiamo la distinzione tra antifascisti buoni ed antifascisti
cattivi, distinzione utile solo a chi vorrebbe svendere le lotte
in cambio di un posto in parlamento.
Contro chi pensa di poter farci dimenticare i valori della resistenza,
lasciando tornare nelle piazze i fasci littori in nome di un falso
ed ipocrita ideale di pluralismo, rispondiamo che ogni pratica ed
ogni mezzo saranno sempre legittimi per contrastare il ritorno della
barbarie fascista.